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Filippo Ongaro: «Tutti hanno il diritto di costruire la migliore versione di sè»

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Filippo Ongaro

Filippo Ongaro

«Costruire la migliore versione di sé. Ognuno di noi ha il diritto e il dovere di raggiungere il suo massimo potenziale. Costruire la migliore versione di sé non è un sogno ma un metodo di lavoro…». Da qualche anno, Filippo Ongaro, ex medico degli astronauti, lavora esclusivamente come coach, autore e Ceo della sua azienda Inner Freedom SA. Pioniere in Europa della medicina anti-aging, esperto in coaching strategico, problem solving, nonché miglior health coach italiano del 2018, lo specialista ha sviluppato e brevettato il suo Metodo Ongaro® , che si basa sulle più recenti ricerche in ambito neuroscientifico e psicologico e sulla sua esperienza ventennale nelle aree più avanzate delle scienze biomediche. Un metodo che propone un approccio scientifico finalizzato a migliorare la propria prestazione e a trasformare la propria vita.

Dottor Ongaro, come è avvenuto questa spostamento di focus nella sua professione dal cibo al cervello?
È stato un percorso naturale, legato allo spostamento dell’attenzione da parte delle ricerca dall’interesse nei confronti degli alimenti a quello nei confronti dei comportamenti. Oggi le persone sanno ormai cosa dovrebbero mangiare o non mangiare per star bene, ma le difficoltà sono comportamentali.

In che cosa consiste esattamente il Metodo Ongaro?
Il metodo è fondamentalmente un approccio di coaching, un accompagnamento lungo il percorso di cambiamento e miglioramento personale che trae spunto da ricerche che sono state pubblicate negli ultimi 10 anni nell’area delle neuroscienze e della psicologia. Il mio metodo mette a disposizione dell’utente strumenti più nuovi rispetto al passato per cambiare le proprie abitudini e per gestire il cambiamento nel tempo nella maniera migliore, evitando le ricadute e permettendo di riprendere in mano le redini della propria vita.

Lei parla spesso di “far pace con il cibo”. Come si riesce a farlo?
La mia risposta è: dipende dallo stato emotivo della persona. Il mangiare molto e male è una questione legata a uno stato emotivo che non soddisfa e al tentativo di cercare soddisfazione in qualcosa. Il sacrificio e la rinuncia totale non sono, però, la risposta. La dieta non basta, bisogna correggere il proprio stile alimentare, senza entrare in un meccanismo di eccessiva privazione, impossibile da mantenere poi nel tempo. In parallelo, però, va fatto un lavoro per comprendere perché il cibo ha assunto un certo valore nella vita di una persona e cosa può sostituirlo. Cibo, dieta, intolleranza: tutto rappresenta solo una grande maschera che proibisce a una persona di andare a fondo e spiegarsi perché è diventata dipendente dal cibo. Se si capisce il perché, la soluzione è poi a portata di mano. Ovviamente, tutto questo è possibile solo una volta che si è accertato che non ci sia una patologia.

Metodo Ongaro

Il libro “Il Metodo Ongaro” di Filippo Ongaro propone un programma di otto settimane che non è una dieta, ma una vera e propria strategia di comportamento

Il suo metodo è rivolto solo ai singoli o anche alle aziende nell’organico? 
Tendiamo a fare lavori in azienda, ma solo selezionandole in modo molto preciso. Quella che si pone davanti in azienda è davvero una bella sfida perché il posto di lavoro è un ottimo ambiente per poter avviare un ragionamento sul proprio stile di vita e su come si affronta lo stress.

Il suo libro “Il metodo Ongaro” è un manuale di medicina pro-age per potenziare le proprie risorse interne e vivere al meglio l’età anagrafica?
Nel libro metto al centro l’aspetto comportamentale e presento un programma di otto settimane che non è una dieta, ma una vera e propria strategia.

Una strategia cui lei ha dato il numero identificativo: #4561
4561 è un modo per ricordarsi quello che conta di più in questo percorso. Quattro sono i fondamenti scientifici: la nutrizione; la nutraceutica ovvero l’uso intelligente di integratori; l’allenamento fisico; il lavoro interiore (meditazione, lavoro su se stessi). Cinque sono poi le risorse comportamentali: la parte neuroscientifica, come lavorare sulla propria percezione, sull’interpretazione, sulla propria capacità di concentrazione, sull’adattamento, sulle relazioni; poi si lavora su come arricchire i sei mesi di cambiamento che sono quelli che dobbiamo avere in testa per un cambiamento fruttuoso; infine uno è l’invito a scoprire il proprio ideale ovvero il proprio guerriero dell’anima, che si batte per il bene e per migliorare se stesso. Questa è la mia generalizzazione per invitare le persone a scoprire chi vogliono diventare e cosa sono disposti a fare per diventare la migliore versione di se stessi.

Cosa sono i Soul Warriors?
Ognuno può dare la sua interpretazione. Per me è il desiderio che ognuno di noi ha di avere un forte senso di scopo nella propria vita. Questa è la base del passaggio da vita insoddisfacente a vita ricca di soddisfazione: quanto senti il senso di scopo e quanto lo senti tuo. Tante delle situazioni di disagio ma anche delle difficoltà nel godersi la vita e lavorare bene nascono dal fatto che l’essere umano, superata la soddisfazione del bisogno di sopravvivere, sale immediatamente a un livello altissimo che è quello del senso della propria esistenza. A questo punto, un percorso di coaching può essere davvero un ottimo strumento per trovare la risposta. Purtroppo in Italia e in Europa in genere rispetto agli Stati Uniti l’idea del coaching è ancora poco conosciuta e apprezzata, ma sento che si espanderà sempre di più perché le persone hanno bisogno di impossessarsi di strumenti utili.

Dal libro a internet passando per gli eventi. Come si fa a conoscere meglio il suo metodo?Al momento abbiamo due canali principali che sono i materiali online sul mio sito e gli eventi corali. Stiamo anche lanciando il percorso di formazione per chi vuole diventare coach con questo metodo. Rispetto ai corsi online, l’evento (come Soul warriors che si terrà a Rimini il 14 e 15 dicembre) è un po’ come una scintilla. Durante un evento, vengono messi a disposizione gli strumenti appresi in 20 anni di lavoro per farli percepire rapidamente alle persone in aula: abbiamo scoperto che l’essere in tanti (circa 1800 persone) apporta una carica emotiva e di umanità che è un incredibile acceleratore del percorso di apprendimento. Ci si ritrova al fianco di persone che vivono problemi, simili o meno ai propri, e la motivazione di ognuno è un carico di energia positiva per l’altro.

Evento Soul Warriors Ongaro


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